Dico subito: Saint Ex o e' un autore che incontri da giovane, e ne sei conquistato, o lo incontri nel corso della tua maturita', e allora lo leggi col dovuto distacco critico. Io l'ho incontrato troppo tardi, non sono un lettore devoto. Lo leggo come leggo tanti altri autori che cerco di storicizzare. Ma la sua leggenda mi affascina.
Per sessant'anni il mistero della sua scomparsa ha tenuto i suoi estimatori - tanti, in tutto il mondo - con il fiato sospeso. Antoine de Saint-Exupéry, decollato dal porto di Bastia, in Corsica, il 31 luglio 1944 per una missione di guerra, svanì in volo mentre sorvolava il Mar Mediterraneo. Si pensò che il suo velivolo fosse stato abbattuto da un aereo tedesco, ma il relitto non era mai stato trovato. Fino ad oggi...
Trovato l'aereo di Saint-Exupery
di MAURIZIO CROSETTI
Come la sua tenera, romantica e fragile creatura, cioè "Il Piccolo Principe", lo scrittore Antoine de Saint-Exupéry era svanito in volo, evaporato nel nulla il 31 luglio 1944. Ma non era una favola, era la morte in una missione aerea di guerra. Da quel giorno, il tragico e suggestivo mistero del narratore-pilota ha alimentato una delle più tenaci leggende della letteratura mondiale. E' di oggi la notizia che alcune parti del suo aereo sono state ritrovate al largo della costa di Marsiglia: il numero di codice del velivolo, 42-68223, ricavato da un'altra cifra impressa sulla fiancata sinistra del rottame (2734), non lascia spazio al dubbio.
Come racconta il Piccolo Principe, "l'essenziale è invisibile agli occhi". Ma il mito di Saint-Exupéry è stato rincorso per sessant'anni alla ricerca di tracce, indizi, segni che potessero dare contorni storici a una vicenda che pareva creata dalla fantasia di un grande autore. Così nel 1998 un pescatore trovò un braccialetto con il nome di Saint-Exupéry: pareva un altro incredibile capitolo del romanzo, al quale non sono mancati personaggi eccezionali. Come Philippe Castellano, tecnico radiologo all'ospedale di Marsiglia che da oltre vent'anni "radiografa" i resti degli aerei Lightning P38 inabissati, lo stesso modello sul quale s'imbarcò Saint-Exupery per il suo ultimo decollo.
Certo, per i milioni di bambini e di adulti rimasti un po' bambini, innamorati della personcina che chiede il disegno di una pecora e che si fa insegnare da una volpe la magia dell'essere addomesticati, un pezzo di aeroplano sul fondo del mare non aggiunge nulla. Tutti e due, lo scrittore e la sua creatura, sono apparsi nel mondo brevemente e intensamente, hanno lasciato il loro segno di poesia e poi sono volati altrove. Il Piccolo Principe invita i lettori a cercarlo tra le stelle, la sera. Anche Saint-Exupéry continua il volo, tra le pagine e nei cuori capaci di accoglierlo. Invece tra i pesci, arrugginito, c'è solo qualche pezzo di ferro.
(7 aprile 2004)
http://www.repubblica.it/
La storia di uno strano bambino diventata bestseller mondiale
La favola scritta da Antoine de Saint Exupery nel 1943
è stata tradotta in 115 lingue per 100 milioni di copie
ROMA - "Tutti i grandi sono stati bambini". E' una delle tante frasi celebri de "Il piccolo principe" (1943), la delicata favola di Antoine de Saint-Exupery che si è affermata come un classico della letteratura per l'infanzia. L'opera è illustrata da poetici disegni dello stesso autore.
Saint-Exupery è l'autore francese più venduto e tradotto nel mondo. E "Il piccolo principe" è uno dei libri più venduti e tradotti a livello mondiale insieme alla "Bibbia", alla "Divina Commedia" di Dante Alighieri, a "Pinocchio" di Collodi e a "Harry Potter" di J.K. Rowling. "Il Piccolo Principe" è il numero uno delle vendite dell'editore Gallimard con 8 milioni e 900mila copie in francese dal 1945. E' tradotto in 115 lingue e diffuso in 171 edizioni straniere, per complessive 100 milioni di copie.
Il piccolo principe, proveniente dal lontano asteroide B612, ha bisogno di una pecora - questa la trama della favola allegorica - per farle divorare gli arbusti di baobab prima che crescano soffocando il suo pianeta, dove vive solo, con una rosa da curare. Chiede dunque al pilota di un aereo, precipitato nel deserto, di disegnargli questa pecora e gli racconta che, nel suo vagare per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi strani, ciascuno dei quali gli ha insegnato qualcosa.
(7 aprile 2004)
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