Il baobab in questo caso diventa pianta cattiva che puo' coprire tutto l'asteroide, e qui mette in guardia tutti i bambini; metafora di semi buoni e semi cattivi, sta a noi, nel nostro intimo, riconoscere il bene dal male. Improvvisamente il Piccolo Principe, desidera vedere un tramonto, Antoine gli dice bisogna aspettare, "Aspettare che?" aspettare che il sole tramonti. Nel suo piccolo asteroide bastava spostare la sedia di poco per vederne uno, ogni volta che si sentiva solo poteva godere della compagnia del tramonto. Racconto' che una volta aveva visto 44 tramonti, si era sentito proprio solo.
Nella sua fantasia , il bambino fa accadere avvenimenti, per poter sognare sogni e pensare pensieri, e libera cosi' se stesso in un asteroide di fantasia ma che reca benessere e amore. Il quinto giorno Il Piccolo Principe, svela il suo amore per quel fiore venuto da chissa' dove, vanitoso capriccioso bugiardo, nonostante tutto lo cura lo ama, e' il "tempo che hai perduto per il tuo fiore che fa il tuo fiore cosi importante". Il Piccolo Principe lo annaffia, lo ripara con un paravento, la notte lo pone sotto una campana di vetro, gli uccide i bruchi lasciandone uno o due per le farfalle. "Avrei dovuto non ascoltarlo [...] non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti e non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzzie, i fiori sono cosi' contraddittori! ". Fu cosi' che decise di andarsene dal suo pianeta per il desiderio di conoscere altre realta'.
" Io credo che egli approfitto', per venirsene via, di una migrazione di uccelli selvatici." Ecco comincia il viaggio, che durera' un intero anno, alla scoperta di nuovi pianeti. Nel primo asteroide incontra un Re' che impartisce ordini, appena scorge Il Piccolo Principe, cerca subito, di correggere il suo comportamento, ordinandogli di non sbadigliare, sopratutto in presenza di un re. Ma il Piccolo principe e'tanto stanco. Il Piccolo principe decidera' di andarsene, rinunciando alle preoposte lusinghiere del Re come quella di diventare ministro della giustizia; giudice di che cosa domanda il Picccolo Principe, non c'e' nessuno da giudicare: "Giudicherai te stesso" ribatte il RE', "e' la cosa piu' difficile. E' molto piu' difficile giudicare se stessi che gli altri. Se riesci a giudicarti bene e' segno che sei veramente un saggio."
"IO posso giudicarmi ovunque, non ho bisogno di rimanere su questo asteroide" e atteso il momento propizio , se ne va. Poi c'e'il pianeta del vanitoso capace solo di vedere se stesso, convinto che tutti gli uomini siano suoi ammiratori. In un altro pianeta incontra un ubriaco, il quale beve per dimenticare. Che cosa ? Per dimenticare la vergogna di bere! I grandi sono proprio bizzarri!. Nel quarto pianeta incontra un uomo d'affari, intento a contare, "ma cosa stai contando? Chiede il Piccolo Principe? "Sto contando quelle piccole cose dorate che brillano nel cielo, e fanno fantasticare i poltroni. Ma sono un uomo serio io, non ho il tempo di fantasticare!. Ma che cosa ne fai delle stelle? "Nulla Le possiedo!" Mi serve perche' scrivo il loro numero in un foglietto e lo deposito In un cassetto (in banca) . "Sono un uomo serio io" ! Il quinto pianeta, era molto piccolo, c'era solamente il posto per sistemare un lampione, e l'uomo che ne era responsabile. Il Piccolo Principe, penso', che tale occupazione, era utile. Ma piu' tardi scopri' che la notte aveva la durata di un minuto e cosi' pure per il giorno.
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