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Il Piccolo Principe
e Antoine De Saint-Exupéry

L'Amicizia, La Poesia del Piccolo Principe, e uno sguardo appassionato ad Antoine De Saint-Exupéry.



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e' molto semplice, non si vede bene che col cuore, l'essenziale e' invisibile agli occhi."
 

Relazione e comunicazione

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COMUNICAZIONE E LA FORZA DEL DIALOGO
Quando parliamo di comunicazione, parliamo di come usare le varie possibilita' che abbiamo per entrare in relazione con un altro essere umano.
Non e' possibile non comunicare, sembra una affermazione banale, ma non e' vero. Spesso in una famiglia, una persona puo' pensare di non essere responsabile di quello che accade nel suo contesto di vita.

In realta' in ogni contesto di vita si crea la legge della comunicazione. All'interno dell' ambito familiare siamo responsabili del clima familiare e di quello che accade. Noi non comuinichiamo soltanto le parole, che dicono il contenuto della comunicazione. Dobbiamo tener conto dell' espressione paraverbale, come la parola frase, che tiene conto del tono della voce, del volume , del ritmo , della cadenza, delle pause, dell'intensita' con cui viene pronunciata.

 


 

 

 


 

La comunicazione tiene presente il non verbale come gestualita', mimica, sguardo, prossimita', distanza. Il paraverbale cambia completamente il contenuto della comuinicazione: noi possiamo dire la stessa frase con modalita' molto diverse, e verranno tradotte dall'altro con significati diversi.
La comunicazione umana passa attraverso la corporeita', attraverso il corpo, un gesto, lo sguardo, la lontananza, la vicinanza, noi lanciamo i messaggi principali all'altro, stabiliamo un contatto con un altro essere umano. Noi comunichiamo sempre a due livelli:Livello OGGETTIVO: la parte razionele, logica della comunicazione; quello che noi pensiamo e vogliamo comunicare. Ad esempio i valori, la giustizia, la liberta', il senso del dovere.0

Livello SOGGETTIVO: e' quello meno implicato nella comunicazione, anche se siamo meno consapevoli.Comprendere il nostro inconscio come contenitore dei bisogni, essi sono sempre presenti nell' uomo , ad ogni eta' della vita:
-di AFFETTO, "se tu mi tocchi con dolcezza e tenerezza, se tu mi guardi e mi sorridi e se qualche volta prima di parlare mi ascolti, io crescero' veramente". Essere toccati significa essere riconosciuti: come esseri umani abbiamo una grande fame, ontologica, strutturale, di essere riconosciuti dagli altri esseri umani. Poi abbiamo la fame di essere guardati, cioe' di essere presi in considerazione, e di essere riconosciuti. Abbiamo moltissimo bisogno di essere ascoltati. L'ascolto Empatico e' una terapia empatica ( Rogers): nel momento in cui una persona si sente ascoltata, comincia a guarire. Ci sono molti giovani, che sono dei vulcani di pensieri, emozioni e desideri repressi, entro di loro sono molto disturbati.
-di STIMA: dare valore ad una individualita', e' la capacita' di divenire il miglior me stesso possibile, dare ad un essere umano il permesso di divenire cio' che e', di poter dare valore al suo valore.

E' la capacita' di far percepire ad una persona che lei esiste ed e' degna, anche quando sbaglia, quando emergono i suoi difetti, quando vive qualcosa che non va. Il bisogno di stima in una coppia, in una famiglia, e' elevatissimo. Se esso non viene vicendevolmente soddisfatto, fa saltare le relazioni. Molti giovani in difficolta' lamentano di non ricevere fiducia, stima, apprezzamento dai genitori, mi credono un incapace, mi trattano come un bambino.
Il nostro INCONSCIO comprende anche il modo che ciascuno di noi ha di percepire e pensare/interpretare se', gli altri, il mondo, in seguito ad antiche, infantili e ripetute esperienze fatte.
Da una parte ci sono le nostre credenze e convinzioni, esse sono talmente radicate in noi,da farci perdere la lucidita' di valutare la circostanza concreta. Piu' la convinzione e' forte piu' cerchiamo di imporla ad un altro, quidi mi sento di dire che e' importante rispettare le credenze altrui, di chi ci vive accanto. Le credenze/convinzioni, poiche' appartengono alla nostra mappa del mondo, non e' possibile cambiarle. Se desideriamo , possiamo cambiare le nostre, ma non quelle degli altri: pretendere di farlo, significa scontrarsi su ogni minima cosa; fare sempre la guerra!

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