piccolo-principe

 

Il Piccolo Principe
e Antoine De Saint-Exupéry

L'Amicizia, La Poesia del Piccolo Principe, e uno sguardo appassionato ad Antoine De Saint-Exupéry.



www.piccolo-principe-counseling.com


 
"Ecco il mio segreto:
 

Sostieni Il Sito

Mappa del sito >>

Argomenti

Counselor counseling
(il principe e la volpe)

Messaggio del libro

Riassunto libro

Recensione libro

Vita di Antoine De Saint Exupéry

Bibliografia

Rosa rossa
(Consuelo De Saint Exupèry)


Novita libro
(Recensione di Stacy Schiff)


Libri per Bambini
( articolo giornale su Saint Exupery)


Filastrocca poesia

Disegni di Bambini

Chi sono

Come contattarmi

Mappa del sito

Home Page

 

 

     
     
Sostieni Il Sito
 
 
 
e' molto semplice, non si vede bene che col cuore, l'essenziale e' invisibile agli occhi."
 

Recensione libro

(pag. 1/3)

Il Piccolo Principe arrossisce, e' un bambino che non risponde alle domande, ma a qualcuno arrossisce. "E quando si arrossisce,significasi, vero?" dice Antoine de Saint-Exupe'ry. E' una sfumatura d'acquerello sulle guance, un tocco intimo, impudico e pungente che vale come una conferma.


Il Piccolo Principe e' un racconto autobiografico. Durante tutta la sua vita Saint-Exupe'ry conservo' questa particolarita', di arrossire invece di rispondere quando gli si presentavano situazioni di leggero imbarazzo. Fatto cosi' raro in un adulto che in piu' e' un uomo, tenace residuo dell' infanzia.


 
 

Un racconto doppiamente autobiografico, piu' di una confessione e anche un po' un anticipazione visionaria nell'epilogo. Il bambino che gli si presenta improvvisamente nel deserto e' un'altra parte di se stesso, una parte che ebbe la fortuna di incontrare: dal pianeta della sua infanzia forse, senza il quale il pilota avrebbe finito per dimenticare come di solito succede ai grandi.
Siccome il Piccolo Principe non risponde alle domande, non si conosce la sua eta'. Ma e' probabile che abbia pressa poco sei anni , l'eta' del narratore Saint-exupe'ry nel momento in cui gli adulti hanno scoraggiato la sua vocazione per il disegno, "convincendosi" a non vedere nient'altro che un cappello nel serpente boa che aveva ingoiato un elefante tutto intero.

Ma l'ex bambino aveva sempre conservato quel foglio, per non dimenticare, giustamente, a che punto la mancanza di immaginazione degli adulti potesse essere grande e scoraggiante. Cosi' quando il Piccolo Principe gli chiede di disegnare una pecora perche' lui e' incapace di farne una che gli piaccia ( la prima e' malata, l'altra ha delle piccole corna nonostante le pecore non ne abbiano, la terza e' troppo vecchia ), il Narratore tira fuori il suo vecchio disegno, come fosse stato un segno di riconoscimento. Il Piccolo Principe protesta immediatamente: "no, no, no! Non voglio l'elefante dentro al boa... Ho bisogno di una pecora: disegnami una pecora". Questo libera il Narratore e il quarto disegno e' quello buono. Una cassa rettangolare con tre buchi per respirare.

La pecora del Piccolo Principe e' la' dentro, probabilmente dorme. " L'essenziale e' invisibile agli occhi" dira' il bambino piu' tardi. Ha pressa poco sei anni, il Piccolo Principe, l'eta' in cui Saint-Exupe'ry, avendo perduto il padre, divento' malinconico e imparo' il gusto della solitudine. Fino a quel momento il suo era stato un piccolo mondo: la stella dalla quale, dira' lui al Narratore, e' sceso.
Un mondo meraviglioso, fatto di poche cose ma tutte importanti. Comunque non senza difficolta'; per esempio tra i semi delle piante che vi crescevano ce n'erano di quelli che bisognava eliminare prima che mettessero le radici.
Il baobab, per citarne uno, pianta enorme che sposterebbe sicuramente un pianeta piccolo come quello del Piccolo Principe.


(pag. 1/3)