Tante bizzarrie una dopo l'altra avevano scombussolato il Piccolo Principe. Il bambino di sei anni che Saint-Exupe'ry era stato, aveva fallito, crescendo, e dimenticato che la stessa cosa era capitata a lui. Ma fortunatamente ebbe l'incontro nel deserto. A sei anni un bambino sa bene cos'e' la solitudine. Era per cercare una consolazione alla solitudine che il Piccolo Principe quando era sulla sua stella contemplava i suoi quarantatre' tramonti, ed era per alleviare la solitudine della rosa, che continuava a pensare a lei, anche da lontano.
Cosi' il Piccolo Principe non ha paura, anche se si trova sulla terra, in pieno deserto del Sahara, dove da principio gli sembra che non ci sia anima viva.
Egli raccontera' in seguito al Narratore, quel pilota cosi' impegnato dall'avaria del motore, le grandi cose imparate nel deserto. Il serpente, per esempio, gli ha spiegato il male e come certe volte cio' che sembra un male, puo' servire a far del bene. La volpe tanto carina, gli ha rivelato come le amicizie possano essere tante ma sempre uniche. Il Narratore Saint-Exupe'ry si rammenta, a mano a mano che il Piccolo Principe racconta, di quando anche lui guardava non con gli occhi ma con il cuore.
A quel tempo, anche lui sarebbe stato capace, come fa il Piccolo Principe, di scoprire le pozze che li salvano ambedue, una volta esaurita la riserva d'acqua. Una pozza miraggio in cui l'acqua e' un nettare.
E' in quel momento che il racconto diventa confessione e in un certo modo visione. Quando il Piccolo Principe, a distanza di un anno dal suo arrivo sulla terra, decide che il momento e' arrivato e si fa mordere dal suo amico serpente. Non si da' la morte, si offre semplicemente a lei, quando ormai il desiderio della rosa e' diventato troppo forte per potervi resistere ancora.
Ritornare sulla sua sua stella. Qualche mese dopo la pubblicazione del libro, il 31 luglio 1944, il pilota-poeta Saint-Exupe'ry fara' la stessa cosa. Egli sparira' nel nulla, sorvolando la Baia degli Angeli al largo di Saint-Raphael. Distrazione, incidente, abbattuto dai tedeschi: tutte ipotesi possibili. L'analogia con l'epilogo del racconto non e' meno vera.
Il Piccolo Principe "cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia". "Ma so che e' ritornato nel suo pianeta- dice il Narratore- perche' al levar del giorno non ho ritrovato il suo corpo". Malgrado le ricerche il corpo di Saint-Exupe'ry non e' mai stato ritrovato e non e' mai stata ritrovata la carcassa del suo Lightning da ricognizione. E' stato inghiottito dal mare con il suo mistero, colui che veniva soprannominato Pizzicalaluna, per il suo naso che puntava verso l'alto. Continuare a vivere senza volare, questo gli volevano imporre ritenendo che a quarantaquattro anni un pilota e' gia' vecchio, era troppo triste. Anche per lui il desiderio della resa e' stato troppo forte. Prefazione di Nico Orengo
(pag. 3/3)
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